B1, ovvero: “Studio per l’attraversamento della Notte”
Gli antichi avevano diviso la notte in sette momenti, di cui si è quasi perduta ogni traccia. Sopravvive il “vespro”, il “crepuscolo”, molto più raro trovare il “dilùculo”, nessuna traccia del “conticinio”, dell’elusivo “intempesto”, del “gallicinio” e del “matutino”. Il pezzo, che esplora come attraverso un microscopio dei suoni, il contenuto armonico di una sola nota di pianoforte, è in realtà un viaggio nei diversi momenti della notte, che è immaginata come un palazzo diviso in sette sale, le cui dimensioni seguono le proporzioni auree della successione numerica di Fibonacci…
Rugginenti Editore